La malattia
L’atassia (dal greco ataxiā = disordine) è un disturbo consistente nella mancanza di coordinazione muscolare che rende difficoltoso eseguire i movimenti volontari.
Il centro della coordinazione dei movimenti muscolari è il cervelletto, che elabora gli impulsi portati ai muscoli dal midollo spinale e dai nervi periferici. L’atassia può quindi essere provocata da problemi sia a livello della spina dorsale, sia a livello dei nervi periferici.
Le conseguenze si manifestano con la mancanza di coordinazione fra tronco e braccia, tronco e capo, ecc. Vi sono inoltre disturbi associati quali: incoordinazione dei movimenti dell’occhio, incontinenza, difficoltà di deglutizione e movimenti involontari di arti, capo e tronco.
L’atassia può manifestarsi anche a causa di infezioni virali, encefaliti, lesioni al sistema nervoso centrale o alla spina dorsale, oppure a causa di ingestione o contatto con sostanze tossiche come stupefacenti, alcool, radiazioni.
L’atassia è il principale sintomo delle cosiddette sindromi atassiche, un gruppo di malattie rare neurogenetiche, generalmente progressive, gravemente invalidanti e attualmente incurabili.
I sintomi iniziali compaiono in età compresa tra l’infanzia (Atassia di Friedrich, malattia di Charcot-Marie-Tooth) e la quarantina d’anni (atrofia cerebellare, olivo cerebellare, olivo-ponto cerebellare, ecc.)
Le persone affette perdono gradualmente la capacità di coordinare i movimenti, diminuendo la propria autonomia fino a diventare, nei casi più gravi, completamente dipendenti.
Si calcola che solo in Italia vi siano 5.000 persone affette. La relativa rarità di questa malattia rende spesso difficile e tardiva la diagnosi esatta.
Solo da pochi anni una intelligente e meritoria forma di collaborazione internazionale, alla quale partecipa l’Italia, ha consentito di avviare ricerche coordinate sull’argomento ed ha permesso di individuare e rendere diagnosticabili genericamente oltre 42 tipi di atassie.
Sindromi atassiche
Il termine sindromi atassiche individua un gruppo di malattie genetiche rare, spesso gravemente invalidanti, del sistema nervoso centrale. Il disturbo caratterizzante è l’atassia, cioè la perdita progressiva della capacità di eseguire un movimento volontario propriamente orientato nella direzione, nella forza e nella coordinazione dei muscoli necessari alla sua corretta esecuzione. Essa comporta la perdita di coordinazione tra diversi segmenti corporei, in particolare tronco e capo, tronco e arti. Possono inoltre essere associati altri disturbi quali: movimenti involontari degli arti, del capo o del tronco, lentezza nei movimenti oculari, disturbi nella deglutizione, incontinenza urinaria, problemi della memoria.
La patologia colpisce inizialmente gli arti inferiori, per poi interessare gradualmente quelli superiori, l’emissione della voce e l’articolazione della parola (atassia della parola), l’udito, la vista, la muscolatura.
Le forme più diffuse sono: l’atassia spinocerebellare, l’atassia di Friedreich, l’atrofia cerebellare, l’atassia olivo-pontocerebellare, l’atassia di Charcot-Marie-Tooth.
L’età di insorgenza dei primi sintomi atassici è variabile a seconda delle diverse forme: dall’età infantile, per forme quali l’atassia di Friedreich, all’età adulta per altre forme (Atassia Friedreich-Like (AVED), Atassia teleangiectasica, Atassia oculo-motoria, Atassia periodica).
Nell’atassia spinocerebellare e nell’atassia di Friedreich si osservano anche alterazioni ossee, in particolare dei piedi e della colonna vertebrale.
Conseguenze del danno neurologico sono inoltre complicazioni cardiache (cardiomiopatia ipertrofica nell’atassia di Friedreich) e broncopolmonari, che possono insorgere in fasi diverse della patologia.
Le cause
All’origine delle sindromi atassiche vi è un’alterazione del DNA in un gene. L’errore del “prodotto genico” (la proteina sintetizzata dal gene) determina a sua volta una lenta e progressiva perdita di funzioni di diverse parti del sistema nervoso centrale.
Le strutture elettive colpite sono il cervelletto (importante per la coordinazione dei movimenti) e il tronco cerebrale (area vicina al cervelletto); gli emisferi cerebrali e il midollo spinale possono essere eventualmente interessati in vario grado, comportando i sintomi differenziati sopra descritti.
Come tutte le malattie genetiche, le sindromi atassiche sono spesso ereditarie (sebbene non manchino casi “sporadici”); esse possono essere trasmesse per via autosomica recessiva, quando entrambi i genitori sono portatori sani del difetto genetico (è il caso dell’atassia di Friedreich), o dominante, nel qual caso è sufficiente che uno solo dei due genitori sia affetto perché nascano figli malati.